Tra favorevoli e contrari la settantesima edizione del Festival di Cannes è stata inaugurata ieri tra le polemiche e un botta e risposta in piena regola tra il presidente di giuria Pedro Almodóvar e il giurato Will Smith.

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Netfli

La causa della diatriba?

La piattaforma streaming più famosa al mondo: Netflix.

Netflix si o Netflix no?

La polemica Netflix sì – Netflix no era iniziata in verità qualche tempo fa quando gli esercenti francesi avevano protestato perché i due film di Netflix in concorso a Cannes. The Meyerowitz Stories di Noah Baumbach e Okja di Bona Joon-Ho non sarebbero usciti in sala.

Netflix Festival di Cannes
“Okja”

Il direttore del festival Thierry Frémaux aveva dovuto rilasciare un comunicato ufficiale in cui presentava una nuova regola, attiva dal prossimo anno.

“Dal 2018 non saranno accettati in concorso film che non implicheranno l’uscita in sala, al cinema”.

Una parte degli addetti ai lavori non vede di buon occhio le produzioni Netflix e tanto meno le distribuzioni. Netflix infatti è implicato nell’uscita dei film in due modi: da produttore (sono gli originali, i film che Netflix realizza indipendentemente) e da distributore (Netflix acquista dei film – spesso quelli considerati più rischiosi, che le altre distribuzioni non si azzardano a acquistare, e decide di piazzarli nel proprio catalogo).

I due film in concorso a Cannes rappresentano entrambi gli esempi: Okja è un originale Netflix e si sapeva fin da principio che non sarebbe uscito in sala; The Meyerowitz Stories è invece stato comprato da Netflix in un secondo momento.

The Meyerowitz  Stories”

L’avversione di Almodóvar

Contrario al “concetto Netflix” anche il presidente di giuria Pedro Almodóvar che in conferenza stampa non ha perso occasione per prendere le parti del Festival e degli esercenti, dichiarando:

“Sarebbe un paradosso una Palma d’oro ad un film non destinato alla sala. Le piattaforme digitali in sé sono principio giusto e positivo ma questo non dovrebbe sostituire la forma esistente come la sala cinematografica e non dovrebbe alterare le abitudini degli spettatori. Per me la soluzione è semplice: le nuove piattaforme devono accettare le regole attuali del gioco, l’unica strada per sopravvivere. Credo fermamente che almeno la prima volta che qualcuno vede un film sia necessario che lo schermo sul quale lo vede non sia più piccolo della propria sedia. Sono convinto che noi spettatori dobbiamo essere più piccoli per entrare nell’immagine e nella storia”.

L’atteggiamento di Almodóvar è purtroppo quello di una serie d’autori un po’ datati che non riescono a stare al passo con i tempi. Escludere a priori Netflix significa escludere a priori un nuovo modo di fare e vedere cinema che non può essere ignorato.  Significherebbe non considerare milioni di abbonati, spettatori potenziali.

È così che il Festival preferisce ignorare il cambiamento!
I due film prima citati sono quindi da considerarsi quasi del tutto fuori gioco!

Il pensiero di Will Smith

Will Smith, l’ex principe di Bel-Air controbatte affermando :

“A casa ad aspettarmi ho tre figli di 24, 18 e 16 anni. Vanno al cinema due volte la settimana e guardano sempre film su Netflix. Non so cosa accade nelle altre case ma nella mia l’arrivo di Netflix non ha avuto nessun effetto sull’andare al cinema. Sono due tipi di fruizione diverse, quando vogliono sentirsi umili di fronte a certe immagini vanno al cinema, altre volte le vedono sul piccolo schermo. Netflix, a casa mia, non ha fatto altro che ingrandire l’offerta, ha permesso ai miei figli di vedere film che altrimenti non avrebbero mai visto e li ha messi in contatto con tutto un mondo underground di storie che si trovano a 8000 chilometri da loro“.
Sulla stessa linea di pensiero, l’attrice e regista francese Agnes Jaoui, anche lei membro della giuria, ha detto:

“Il mondo va avanti e non si può fare nulla contro la tecnologia. Sarebbe assurdo penalilzzare i grandi registi che noi abbiamo la possibilità di vedere sul grande schermo ma è ugualmente un peccato gli altri spettatori non abbiano questa occasione, va trovata una soluzione”.

The Meyerowitz  Stories

La questione sembra essersi così conclusa senza una decisone netta, almeno per adesso. Ma cosa succederà al momento della premiazione ?

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