Cinema e fotografia: un viaggio nel mondo di luci e colori con Davide Manca

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Davide Manca cacciatore

Davide Manca, classe 1982, è un talento del mondo cinematografico. Direttore artistico della rivista Fabriqueducinema e Direttore della Fotografia, giovanissimo vanta un cospicuo repertorio di film, serie tv e videoclip musicali.Davide Manca cacciatore

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Allievo di Oliviero Toscani prima, e di Giuseppe Rotunno poi, Davide Manca unisce la lezione della cinematografia classica con l’esuberanza della fotografia pubblicitaria.

Davide Manca cacciatoreTra i suoi film ricordiamo: Et in terra pax, Spaghetti story, Fino a qui tutto bene, Piuma, I peggiori, 2night, Tonno spiaggiato, Parlami di Lucy, C’è tempo, Gli Uomini d’Oro.

Tra le serie tv ha diretto la fotografia di Il Cacciatore, I Delitti del Barlume e Lontano da te.

Noi di Cinemondium abbiamo avuto il piacere di fare due chiacchiere con lui.Davide Manca cacciatore

Davide, sei un direttore della fotografia cinematografico: quando è iniziato tutto e come è nata la passione per il mondo del cinema?

La passione per il cinema e’ iniziata piuttosto tardi e in maniera anomala. E’ partito tutto dall’osservazione della luce, dei suoi effetti nelle immagini, nei quadri , nella vita reale. Sono sempre stato suggestionato dalla luce, e quando ho capito che nel cinema c’era un mestiere totalmente dedicato al controllo di essa e alla sua manipolazione e cattura, ho fatto di tutto per diventare un direttore della fotografia.  Non è un caso che l’etimologia della parola, “FOTOS GRAPHOS” dal greco, significhi proprio “scrivere con la luce”.

Davide Manca cacciatoreDa direttore della fotografia, che impatto visivo vuoi trasmettere al pubblico con le tue immagini?

Da direttore della fotografia voglio trasmettere tutte le emozioni e i sentimenti che la sceneggiatura suggerisce. Il mio compito e’ dare alla luce un carattere che segua le emozioni della scena; come un personaggio interpretato da un attore, anche la luce interpreta gli stati d’animo della storia.

Sei stato allievo di Oliviero Toscani e Giuseppe Rotunno, che segno ti hanno lasciato?

Sono stati due grandi maestri ma totalmente agli antipodi. Rotunno e’ il cinema italiano, rappresenta il momento di massima espressione mondiale della nostra cinematografia ( E’ stato direttore della fotografia di Fellini, Visconti, Monicelli e molti altri); invece Oliviero e’ genio e sregolatezza, e’ la spinta creativa a cercare sempre un modo nuovo di raccontare con le immagini, di provocare reazioni forti nello spettatore. Questa commistione di grandi insegnamenti ha sconvolto il mio percorso di apprendimento, creando nella mia mente un terreno fertile per mischiare sperimentazione e tradizione, il classico e il moderno insieme, in una miscela che spero contraddistingua la mia luce.

Davide Manca cacciatoreIl tuo esordio è avvenuto a 26 anni con “Et in terra pax”, un film pluripremiato: che ricordo porti di quell’esperienza? Deve essere stata una grande soddisfazione per te.

E’ stata una delle esperienze piu’ felici della mia vita, poter lavorare così presto (appena uscito dal Centro Sperimentale di Cinematografia) su un film tanto ben scritto e ben diretto, ha dato da subito i suoi frutti. Pur essendo un film a budget molto limitato, vederlo alla fine proiettato sullo schermo enorme del “Festival di Venezia” con la sala con piu’ di 900 spettatori e’ stato molto intenso, e non posso nascondere che ho anche pianto… di gioia.

Giovane e con alle spalle già 27 pellicole, tra film e serie tv, che portano la tua firma cinematografica: tra i tuoi lavori qual è quello che hai amato di più realizzare e quale invece hai amato meno (se ne hai uno).

Naturalmente il primo film non si scorda mai, sia per l’esperienza funambolica tra l’autodeterminazione del proprio ruolo professionale e il desiderio di stupire, sia per la paura di non essere all’altezza e poi la gioia di esserci riuscito. Sono fortemente legato a tutti i miei film, se devo menzionarne qualcuno:“Piuma” di Roan Johnson, che ci ha visto in concorso al Festival di Venezia e anche vincere vari premi internazionali; “C’e’ Tempo” di Walter Veltroni, la sfida del film di finzione per la sala dopo aver lavorato a 4 documentari insieme;“Gli Uomini d’oro” di Vincenzo Alfieri, che uscira’ in sala il 7 Novembre, interpretato da Fabio De Luigi, Edoardo Leo e Giampaolo Morelli: spero venga apprezzato dagli spettatori per il look cosi’ particolare che abbiamo deciso di dargli, e’ un film di genere crime ambientato nel 1995, per questo abbiamo voluto girarlo con delle ottiche molto particolari dal sapore vintage.

In onda dal 9 giugno su Canale 5 possiamo vedere uno dei tuoi ultimi lavori, Lontano da te che narra l’amore di Massimo e Candela: possiamo definirla una fiaba d’amore moderna?

E’ una fiaba d’amore moderna, con elementi Fantasy. Le love story non sono proprio il mio genere, quindi un’ulteriore sfida nel mio percorso professionale. Non nego che poterla girare in tre diverse nazioni europee fosse uno degli stimoli più eccitanti da affrontare, e poi il grande impatto degli effetti speciali digitali mi appassionava molto.

Adesso stai lavorando alla seconda stagione de Il Cacciatore, serie televisiva premiata a Cannes. La serie ha avuto molto successo, ma quale lavoro c’è dietro a questo successo? E quando potremo vedere la seconda stagione in tv?

Il Cacciatore e’ stato amore a prima vista. Appena ho finito di leggere la sceneggiatura non ho pensato ad altro che a come girarla, a che tipo di look, ottiche e macchine da presa utilizzare. La scrittura cosi’ elegante e con un messaggio sociale importante, ha stimolato ogni mia energia e mi ci sono dedicato totalmente. Le riprese sono iniziate a Maggio 2019, ma da Gennaio ho iniziato a prepararla con il regista Davide Marengo e tutta la troupe. 

Abbiamo studiato tutto, abbiamo letto tantissime volte gli script, abbiamo ipotizzato le inquadrature, i movimenti di macchina, gli attacchi scena. Poi insieme allo scenografo e al costumista, abbiamo analizzato tutti i diversi tipi di materiale da usare, dalle carte da parati ai metalli, la tavolozza cromatica condivisa, le reference dai  film, dai fumetti, dalle foto d’epoca e dai quadri. Abbiamo voluto riprodurre quella suggestione visiva tipica italiana degli anni 70, che ha avuto tantissimo successo all’estero. 

Davide Manca cacciatoreTutti gli attori di questa serie tv sono eccezionali (Montanari, Pesce, Praticò, Dalmazio, Inaudi, Foti). Questo unito alla scrittura ha dato vita ad un prodotto seriale che sicuramente avra’ grande fortuna all’estero. Il cacciatore seconda stagione andrà in onda su Rai2 da ottobre.Davide Manca cacciatore

Sei ideatore di Fabrique du cinema, quando è nata la rivista e quali aspetti del cinema tratta esattamente?

Fabrique la rivista cartacea e’ nata 7 anni fa. È stata creata per raccontare i talenti del cinema nascosti, quei fenomeni che lavorano all’ombra del mainstream e che nessuno conosce. Ha sempre avuto una mission di talent scouting e cosi’ e’ stato. Negli anni tutti gli autori che abbiamo recensito sono diventati i registi di oggi. Trattiamo solo quei film che hanno in seno un desiderio di sperimentare e di oltrepassare il normale metodo del racconto per trovarne di nuovi. Vogliamo supportare chi ha il desiderio di discostarsi dal metodo comune e,  pur sbagliando, riesce a inventare un nuovo modo di fare cinema.

Vi lasciamo alcune foto de Il Cacciatore qui sotto. Continuate a seguirci su Cinemondium.

Davide Manca cacciatore

Davide Manca cacciatore

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