Nessuno (forse) se lo sarebbe mai aspettato. Ma Blade Runner è pronto a tornare. Stavolta ambientato nel 2049.

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Uscirà nelle sale il 5 ottobre il sequel diretto da Denis Villeneuve.

Sul set, Ryan Gosling e Harrison Ford, quest’ultimo, ancora una volta, nei panni di Rick Deckard.

Blade Runner

La trama

Trent’anni fa, l’astuto poliziotto, fuori servizio, aveva deciso di prendere le redini dell’ultima missione: dare la caccia a un gruppo di androidi, fuggiti e nascostisi a Los Angeles.

In realtà si tratta di replicanti, esseri dalle sembianze umane, fabbricati e impiegati nelle colonie extraterrestri.

Quelli che scappano o tornano illegalmente sulla Terra vengono perseguiti e uccisi da agenti speciali: i blade runners.

Deckard diventa uno di loro. Sparito nel nulla, è l’agente K della Polizia che va alla ricerca del personaggio interpretato da Ford.

Blade Runner

Le scoperte che seguiranno saranno destinate a sconvolgere la società sin dalle sue radici più profonde.

Ford: Odi et amo

“Non è il mio film preferito”. Parlava così Harrison Ford nel 1992, nonostante Ridley Scott gli avesse affidato un ruolo di primo piano.

Blade Runner

Insomma, il rapporto tra l’attore statunitense e il glorioso film di fantascienza è sempre stato in bilico tra l’amore e l’odio, tra l’adrenalina e l’intolleranza.

Eppure il merito di aver portato in alto Blade Runner è proprio di Ford, che ha fatto ormai degli scenari distopici e dell’avventura, il suo habitat naturale sul grande schermo.

Da Star Wars a Indiana Jones: il settantacinquenne ha sempre “corso” al cinema, e continua a farlo come se fosse un ragazzino.

L’azione fa al caso suo, e del personaggio che rappresenta in Blade Runner.

Blade Runner

La figura di Deckard, però, rimane avvolta da un alone di mistero.

È un replicante? E se fosse così, perché è ancora presente nella nuova pellicola? Si tratta di una specie più duratura?

Tanti i quesiti che probabilmente resteranno irrisolti.

Nella memoria collettiva

L’unica certezza è che anche stavolta Blade Runner 2049 attirerà milioni di appassionati.

E non è solo la grafica retrofuturista, o la storia, a suscitare tanto interesse. È un vero e proprio culto, che coinvolge nerd e novellini da poco entrati nel mondo del neo-noir.

Assediato dalle critiche, il primo episodio ha contribuito alla creazione di un vero e proprio “ecosistema narrativo”, come direbbe Guglielmo Pescatore, esperto di serie tv.

Dal 1982, infatti, sono stati scritti tre romanzi firmati K. W. Jeter, e un fumetto della Marvel.

Per non parlare dei due videogiochi, uno per Commondore 64, l’altro per pc, interamente fedele all’originale, ad eccezione di qualche inedito personaggio.

Blade Runner

Esistono anche sette versioni del film, alcune disponibili in dvd. Sicuramente risaltano agli occhi la director’s cut e The Final Cut.

Dal 1993, inoltre, la pellicola è conservata alla National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d’America.

E molte citazioni sono ormai patrimonio comune, sfoderate in situazioni di assoluta “normalità”, nella vita di tutti i giorni, tra persone, senza l’interferenza di mostri o androidi.

“Ho visto cose che voi umani…”: non sarà più Roy Batty a pronunciare questa frase. Ma il pubblico dopo aver visto il nuovo Blade Runner, prodotto dalla Warner Bros. Entertainment Italia.

Un caposaldo che funge da modello per tutte le altre produzioni dello stesso genere, e stuzzica la fantasia dei cinefili più golosi. Un mostro sacro, destinato (a quanto pare) a non morire mai.

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