Sarà al cinema a partire dal 29 marzo 2018 Io c’è. Il film, di genere commedia, è diretto da Alessandro Aronadio e distribuito da Vision Distribution.

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Massimo Alberti, interpretato da Edoardo Leo, è il proprietario del Miracolo Italiano, bed & breakfast ridotto ormai alla rovina.

Un tempo considerato di lusso e messo in ginocchio dalla crisi, si trova di fronte a un convento gestito da suore che, invece, pullula di turisti.

Le pie donne offrono infatti rifugio in cambio solo di una spontanea donazione.

Così, Massimo ha un’illuminazione: trasformare il Miracolo Italiano in un luogo di culto. Ma per farlo deve prima fondare una sua religione.

Fonda così lo Ionismo, una fede che non mette Dio al centro dell’universo ma l’Io.

io c'è filmMassimo viene incoraggiato in questa folle missione dalla sorella Adriana (Margherita Buy), commercialista, e Marco (Giuseppe Battiston) scrittore senza lettori e ideologo perfetto del nuovo credo.

Il titolo è un chiamo richiamo a quel “Dio c’è” che decorava muri e cavalcavia durante gli Anni Settanta. Una decisione che nasce dalla grande curiosità del regista per il mondo della fede.

Il suo sguardo ironico, dopo l’esito positivo di Orecchie, fa luce su una commedia che piacerà a molti. E proprio da quest’ultimo prende spunto, in particolare dalle scene con Rocco Papaleo in cui si parla di fede.

Un film che affronta un argomento delicato

Io c’è è una commedia che, come tale, si pone l’obiettivo di divertire il suo pubblico. Ma al centro della sua trama c’è un argomento delicato, Dio e la fede, che di certo potrebbe infastidire molti.

Per questo Aronadio ha messo in conto eventuali proteste da parte della Chiesa Cattolica, pur continuando a non ascoltare coloro che gli hanno consigliato di lasciar perdere il progetto.

io c'è attoriIl regista è infatti convinto che si possa ridere perfino delle “cose sacre”: “Trovo che ci potrebbe essere qualcosa di intrinsecamente comico nelle religioni: gli abiti liturgici, le storie che raccontano, i rituali, le coreografie”.

Un punto di vista soggettivo che fa storcere il naso a chi, invece, considera la fede e la religione come qualcosa di serio. Ma che forse, alla fine, riflette i “valori” che accomunano gli uomini di oggi e, tra questi, il culto del proprio io.

Andrete a vederlo al cinema?

Continuate a seguirci su Cinemondium.

 

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