Sarà al cinema a partire dall’8 marzo 2018 Il giustiziere della notte, la pellicola con Bruce Willis diretta da Eli Roth.

giustiziere notte locandinaDi genere azione, il film è distribuito da Eagle Pictures.

Si tratta, in realtà, di un remake. 42 anni dopo l’uscita del primo capitolo della serie diretta da Michael Winner, Il giustiziere della notte arriva finalmente sul grande schermo.

Trama

Paul Kersey (Bruce Willis) è un chirurgo, che scopre a proprie spese la feroce violenza che devasta Chicago.

Durante un turno di lavoro, infatti, arrivano in sala operatoria due donne, aggredite nella loro abitazione. Si tratta di sua moglie (Elisabeth Shue) e sua figlia (Camila Morrone).

Un caso tra tanti, che non merita l’attenzione della polizia del luogo. E così Paul, desideroso di vendetta, comincia a dare la caccia ai responsabili dell’aggressione. Il suo scopo è quello di ottenere giustizia.

bruce willis film 2018Ben presto i media cominciano a occuparsi di lui. I suoi concittadini di chiedono chi sia questo anonimo giustiziere della notte. Si tratta di un eroe o di un altro artefice di violenza gratuita?

Quella di Paul è una vita schizofrenica. Uccide per salvare vite, è un padre affettuoso, un marito, un chirurgo e un combattente al tempo stesso.

La polizia, adesso, è a lui che da la caccia.

Un action puro e semplice

Negli Anni Settanta la polizia viene considerata “il braccio violento della legge”. Tuttavia non può – e non riesce – a contrastare pienamente i crimini, spesso violenti e insensati.

Per questo si comincia a farsi giustizia da soli. È questa le realtà raccontata da Eli Roth, in un film che, a differenza dell’originale, è ambientato a Chicago e non a New York.

Roth sostiene che il suo giustiziere della notte voglia semplicemente far riflettere. Senza prendere posizione. Un obiettivo non raggiunto pienamente.

Tanto che il film sembra quasi uno spot per l’NRA, la National Rifle Association tanto vicina a Trump. Deduzione suscitata sopratutto dalla scena del negozio di armi.

Qui Roth gioca di sarcasmo. Il protagonista pensa che sia necessario incorrere in varie rogne burocratiche per ottenere un fucile automatico pesante, ma la commessa gli risponde che è facilissimo.

Verso il finale del film, infatti, Paul si armerà di gadget offerti dal libero accesso alle armi più estreme, consentito dall’attuale regolamentazione americana.

Il protagonista poi non subisce alcun travaglio interiore, neanche all’inizio della sua trasformazione. Non lo avrà neanche quando le sue azioni risulteranno essere palesemente letali e a tratti splatter.

A fare le voci della sua coscienza ci pensa il fratello, interpretato da Vincent D’Onofrio.

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